martedì 4 settembre 2007

URGENTE! Invia la lettera ad Astaldi

questo è il testo della lettera da inviare all'impresa Astaldi.
Español abajo. English below

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Nelle prossime settimane la costa Atlantica dell'Honduras tornerà protagonista del reality show "L'Isola dei famosi". Tra i concorrenti quest'anno c'è anche Astaldi.
La seconda azienda italiana delle costruzioni, infatti, ha appena firmato con il governo del Paese centroamericano un contratto per iniziare i lavori del megaprogetto turistico "Los Micos beach & resort centre", lungo la costa caraibica della Bahia de Tela.
Un progetto fortemente avversato dalle popolazioni locali, il popolo garifuna, e che avrà un impatto devastante sul territorio, tanto a livello ambientale che sociale ed economico.
Secondo Astaldi, che abbiamo sentito telefonicamente, il progetto turistico non potrà che portare "sviluppo, ricchezza e lavoro" nella regione. L'azienda ci ha anche invitato, d'ora in poi, a rivolgere le nostre preoccupazioni e denunce direttamente al committente (il Governo dell'Honduras) lasciando in pace Astaldi. Per questo, vi chiediamo aiuto per far sentire ad Astaldi la sua complicità con un progetto che è economicamente, socialmente e ambientalmente insostenibile.
Inviate la lettera a
Alessandra Onorati, responsabile Comunicazione e Investor Relations di Astaldi a.onorati@astaldi.com
a Mario Iván Casco, di Astaldi Columbus in Honduras, m.casco@honduras.hn,
e a Secretaria de Astaldi Columbus en Honduras secretaria@astaldi.hn
mettendo in copia honduras@puchica.org

Maggiori informazioni su lisolaeilmattone.blogspot.com

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Milano, 5 settembre 2007
A Vittorio Di Paolo, presidente di Astaldi
A Giuseppe Cafiero, direttore generale Estero di Astaldi
A Mario Ivan Casco di Astaldi Columbus
A Secretaria de Astaldi Columbus en Honduras

A luglio la vostra azienda, attraverso la propria filiale honduregna, ha firmato con il governo della Repubblica di Honduras il contratto per realizzare opere infrastrutturali legate al progetto turistico “Laguna de Los Micos”, nella regione della Bahia de Tela, lungo la costa Atlantica del Paese.

Come certamente saprete, la zona è abitata da oltre duecento anni da comunità garifuna, un popolo afro-indigeno che vive lungo la costa Nord dell'Honduras.
I garifuna delle comunità che subiranno gli effetti negativi del progetto -San Juan de Tela, Tornabé, Miami, Triunfo de la Cruz-, affiliate nell'Organizzazione fraterna dei popoli negri di Honduras (Ofraneh), denunciano da sempre i possibili rischi e le ricadute negative a livello sociale, economico e ambientale dello sviluppo turistico selvaggio della Bahia de Tela.
Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di un mega complesso che andrà ad occupare 500 ettari di terra e una striscia di spiaggia di 3 km. All'interno de “Los Micos beach & resort centre” troveranno posto quattro hotel di lusso, 256 ville, un campo di golf, un club ippico e un centro commerciale.

Il tutto verrà realizzato all'interno del Parco nazionale intitolato a Jeanette Kawas (Pnjk) e di una laguna registrata (con il numero 722) nell'elenco delle paludi protette dalla Convezione internazionale di protezione delle paludi (conosciuta come Ramsar).
Il riempimento di gran parte della palude per la realizzazione del campo da golf, attività che si appresta ad avviare la vostra azienda, è incompatibile con la convenzione Ramsar, che considera le paludi aree di assoluta preservazione, e andrebbe inoltre a compromettere gli equilibri idrici della zona, provocando l'alterazione dei corsi d'acqua, e quindi il funzionamento della palude stessa, aumentando i rischi di inondazione durante i periodi di maggiori precipitazioni nelle comunità limitrofe e nella città di Tela.

Anche uno studio tecnico elaborato dalla Fondazione per la protezione di Lancetilla, Punta Sal e Texiguat (Prolansate), organizzazione non governativa, con incarico istituzionale di conservazione del Parco nazionale Jeanette Kawas, dimostra il disastroso impatto ambientale del progetto oltre ad evidenziare le numerose violazioni di accordi internazionali (accordo sulla diversità biologica, Cdb; il convegno per la conservazione della biodiversità e protezione di aree naturali in America Centrale -decreto n° 183/94-), leggi forestali nazionali, direttive ambientali della Banca interamericana di sviluppo, soggetto finanziatore del progetto, oltre che del regolamento interno del Parco.

La zona del progetto, inoltre, appartiene all'habitat funzionale delle comunità garifuna di Miami, Tornabé, San Juan de Tela, La Ensenada e Triunfo de la Cruz, la cui popolazione ottiene parte del proprio sostentamento dalla laguna menzionata. Il progetto confina con la zona del nucleo del parco nazionale, destinato alla protezione assoluta: una zona, cioè, nella quale la legislazione honduregna non permette alcun cambiamento o alterazione dell'ecosistema.

Per la realizzazione del megaprogetto, il cui importo complessivo supero i 200 milioni di dollari, l'Honduras contrarrà un nuovo prestito con la Banca interamericana di sviluppo (Bid), di cui beneficierà anche Astaldi (per circa 15 milioni di dollari). Ciò comporta un aumento del già alto indebitamento estero del Paese, i cui costi gravano sulle classi popolari.

Per ciò chiediamo ad Astaldi Columbus di sospendere immediatamente ogni attività relativa all'incarico ricevuto.

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Español
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En las próximas semanas la costa Atlántica de Honduras volverá a ser protagonista del reality show "La Isla de Los Famosos" en la televisión italiana. Entre los participantes este año figura también la transnacional Astaldi, la segunda empresa italiana en el sector de la construcción. La Astaldi acaba de ser contratada por el gobierno del país centroamericano para realizar la infraestructura inicial del megaproyecto turístico "Los Micos Beach & Resort Centre", en la costa de la Bahía de Tela, en el Caribe hondureño. La población local, el pueblo garifuna, se opone tajantemente al proyecto.
Según la Astaldi, con quien nos comunicamos por teléfono, el proyecto turístico aportará "desarrollo, riqueza y trabajo" a la región. Por lo tanto la empresa nos ha invitado a dirigir nuestras preocupaciones y denuncias directamente al contratante (en este caso el gobierno de Honduras), y así dejar en paz a la Astaldi. Por eso, pedimos a todas y todos ustedes que nos apoyen para que la Astaldi oiga el clamor de nuestras voces que la acusan de ser parte de un proyecto que es insostenible a nivel económico, social y medioambiental.
Envíen la carta modelo que encontrarán a continuación a
Alessandra Onorati, responsable de Comunicación y Relaciones con los Inversionistas de la Astaldi en Roma: a.onorati@astaldi.com
a Mario Iván Casco, m.casco@honduras.hn, de la filial hondureña de Astaldi.
y a Secretaria de Astaldi Columbus en Honduras secretaria@astaldi.hn
Les pedimos enviar una copia a: honduras@puchica.org

Más información en la pagina lisolaeilmattone.blogspot.com

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Milan, 5 de Septiembre de 2007
A Vittorio Di Paolo, presidente de Astaldi
A Giuseppe Cafiero, director general para el exterior de Astaldi
A Mario Iván Casco de Astaldi Columbus
A Secretaria de Astaldi Columbus en Honduras

En julio pasado su empresa, a través de su filial hondureña, firmó con el gobierno de la República de Honduras un contrato para realizar obras de infraestructura relacionadas con el proyecto turístico “Laguna de Los Micos” en la regi ón de Bahía de Tela, en la costa Atlántica del país.

Como seguramente sabrán, la zona es habitada desde hace 200 años por la comunidad garífuna, pueblo afro-indigena que abita la costa norte de Honduras. Los garífunas de las comunidades afectadas por el proyecto --San Juan Tela, Tornabé, Miami, Triunfo de la Cruz-- afiliadas a la Organización Fraternal Negra de Honduras (Ofraneh), han denunciado desde hace tiempo los posibles riesgos y los impactos negativos a nivel social, económico y ambiental del salvaje desarrollo turístico en ciernes en la Bahía de Tela.

El proyecto prevé la realización de un mega complejo que ocuparía mas de 500 hectáreas de tierra y una franja de playa de 3 km. Al interior de “Los Micos Beach & Resort Centre” se edificar ían 4 hoteles de lujo, 256 casas de lujo, centros comerciales, parques temáticos, paseos a caballo y, claro, no podría faltar, un campo de golf.

Todo esto se realizaría al interior del Parque Nacional Jeannette Kawas (PNJK) y en una laguna registrada (con el número 722) en la lista de los humedales protegidos por la Convención Internacional de Protección de los Humedales (conocida como Ramsar). El relleno de gran parte de los humedales para la construcción de un campo de golf, acción que su empresa está a punto de iniciar, es incompatible con la Convención de Ramsar, la cual considera que los humedales son áreas de total preservación y que además comprometería el equilibrio hídrico de la zona, provocando la alteración de los cursos de agua y por tanto del funcionamiento de los mismo humedales, aumentando así los riesgos de inundaciones durante los periodos de mayor lluvia en las comunidades limítrofes y en la ciudad de Tela.

Asimismo, un estudio técnico elaborado por la Fundación para la Protección de Lancetilla, Punta Sal y Texiguat (Prolansate), organización no gubernamental cuyo objetivo institucional es la conservación del Parque Nacional Jeannette Kawas, ha demostrado que el proyecto provocaría un impacto ambiental desastroso y que además violaría numerosos acuerdos internacionales (Acuerdo sobre la Diversidad Biológica-CBD; el Convenio para la Conservación de la Biodiversidad y Protección de las Areas Naturales en América Central -decreto no. 183/94-), leyes forestales nacionales, directrices ambiéntales del Banco Interamericano de Desarrollo (órgano financiero del proyecto), así como el reglamento interno del Parque.

Además, la zona del proyecto pertenece al hábitat funcional de las comunidades garífunas de Miami, Tomabé, San Juan Tela, La Ensenada y Triunfo de la Cruz, cuya población obtiene parte de sus ingresos de la laguna mencionada.
El proyecto colinda con la zona del núcleo del parque nacional, dedicada a la protección absoluta―por tanto es una zona en la cual la legislaci ó n hondureña no permite ningún cambio ni alteración del ecosistema.

Por lo anterior, exigimos que su empresa detenga inmediatamente toda actividad relacionada con las obras mencionadas.
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English
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In the next few weeks the Atlantic Coast of Honduras will once again be featured in the Italian TV reality show “The Island of the Famous”. This year’s participants will include Astaldi, the second-largest Italian construction company. Astaldi has just won a contract from the government of Honduras to build the basic infrastructure of a mega-tourist resort “Los Micos Beach & Resort Centre” along the coast of Tela Bay, on the Caribbean coast of Honduras. The local Gar ífuna residents are adamantly opposed to the project, which will have a devastating environmental, social and economic impact on their lands.

According to an Astaldi spokesperson with whom we spoke by phone, the tourist project will bring “development, wealth and work” to the region. Therefore the company has invited us to channel all complaints and denouncements directly to the contracting party (in this case the government of Honduras) and to leave Astaldi alone. We are therefore asking all of you for your support and to raise our collective voices in order to let Astaldi know that it is guilty of being part of a project that is economically, socially and environmentally unsustainable. 
Please send the model letter below to
Alessandra Onorati, director of Astaldi’s Investor Communication and Relations in Rome: a.onorati@astaldi.com
to Mario Iván Casco of Astaldi ’s Honduran subsidiary: m.casco@honduras.hn.
ando to Secretaria de Astaldi Columbus en Honduras secretaria@astaldi.hn
We kindly ask that you send a copy to: honduras@puchica.org

More information is available at: Lisolaeilmattone.blogspot.com

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Milan, 5th of September, 2007

To:
Vittorio Di Paolo, president of Astaldi
Giuseppe Cafiero, general director of Astaldi's international operations
Mario Iván Casco of Astaldi Columbus
Secretaria de Astaldi Columbus en Honduras

Last July, your company, acting through your subsidiary in Honduras, signed a contract with the government of the Republic of Honduras to undertake the building of infrastructure related to the “Laguna de Los Micos” tourist resort, in the region of Bah ía de Tela, along the Atlantic coast of Honduras.

As you are undoubtedly aware, the Garífuna community, afro-indigenous peoples' living in the North coast of Honduras, has inhabited the area for the past 200 years. Once plans for the area were made public, the Garífuna people from the communities affected by the project, e.g., San Juan Tela, Tornabé, Miami, La Ensenada, Triunfo de la Cruz, members of the Fraternal Organization of the Black Peoples of Honduras (OFRANEH), denounced the possible risks and the negative social, economic and environmental impacts of uncontrolled tourism-related development of the Bahía de Tela.

The project will undertake the building of a mega tourism complex that will occupy some 500 hectares of land and a three-kilometer stretch of beach. Within the “Los Micos Beach & Resort Centre” there will be 4 luxury residences, 256 villas, malls, theme parks, horse rides and, of course, a golf course.

All this is to be built within the Jeanette Kawas National Park (PNJK) and adjacent to a registered lagoon (number 722) listed as protected wetlands in the International Convention for the Protection of Wetlands (known as Ramsar).

Your company is set to begin filling in a large part of the wetlands in this area in order to build a golf course, activities that are totally incompatible with the Ramsar Convention, which stipulates that delicate wetlands need absolute protection. Further, construction activities would alter the equilibrium of all water resources in the area, leading to changes in water reserves and thus to the benefits of the wetlands themselves. Construction would also increase the risk of floods in nearby communities and in the city of Tela during the months of heaviest rains.

A technical study undertaken by the Foundation for the Protection of Lancetilla, Punta Sal and Texiguat (PROLANSATE), a non-governmental organization, in charge of conservation within the Jeanette Kawas National Park, shows that the project would have a disastrous environmental impact and would entail numerous violations of international treaties (Agreement on Biological Diversity; the Convention for the Conservation of Biodiversity and the Protection of Natural Areas in Central America - decree number 183/94), national forestry laws, environmental regulations of the Inter-American Development Bank, which is financing the project, in addition of internal Park regulations.

Furthermore, the area of the project is part of the working and living habitat of the Garífuna communities of Miami, Tornabé, San Juan Tela, La Ensenada and Triunfo de la Cruz, whose residents obtain part of the livelihoods from the lagoon. The project borders on the National Park's totally protected inner core, and Honduran laws prohibit any changes or alternations of the ecosystem in the area.

To undertake this megaproject, whose total cost will surpass 200 million dollars, Honduras will need to contract new debt with the Inter-American Development Bank (IADB), which will also benefit Astaldi in the amount of some 15 million dollars. This will increase Honduras' already high foreign debt and will have negative repercussions on the poorest sectors of the country.

For these reasons we demand Astaldi Columbus to suspend immediately all activities related to this project.

7 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao, grazie per portare l'attenzione sullo scempio dell'isola e grazie anche per la segnalazione del mio post. Ma perché "Così ne parla chi non sa"? Mi sembra che il mio post e tutti gli altri che citi abbiano una posizione molto chiara sullo sfruttamento honduregno.

Unknown ha detto...

(Commento precedente di Blimunda

Diarionotturno ha detto...

Sara' perche' ci sono stato.
Sull'isola dei NON famosi (Chachahuate e Cayos Cochinos) proprio quest'anno.
Sara' perche' il nome Astaldi campeggiava ovunque su ogni spicchio di cemento dell'Honduras.
Sara' perche' ho parlato con i Garifuna disperati per lo scempio e per la difficolta' di pescare durante il reality.
Sara' perche' mi fanno schifo i Reality.
Sara' perche' davvero non ne posso piu'.
Postero' quest'appello nel mio blog.
E vi mando un abbraccio forte.

L'ISOLA E IL MATTONE ha detto...

ciao Barbara,
scusa, hai ragione...
c'è stato un errore che come vedrai è già risolto...

L'ISOLA E IL MATTONE ha detto...

grazie per l'adesione Diarionotturno...

Marilynmensa ha detto...

Ciao, ho trovato la vostra lettera in un negozio equo e solidale e ho deciso all'istante di pubblicarla sul mio blog affinkè più persone possibili vengano a conoscenza di ciò che sta accandendo... avete tutto il mio appoggio!! A presto!

L'ISOLA E IL MATTONE ha detto...

grazie anche a te Karmy!!! più siamo e più alta sarà la nostra voce unita a quella del popolo garifuna!