lunedì 3 settembre 2007

L'"Isola dei famosi" e l'isola del mattone



Comunicato stampa
Milano, 3 settembre 2007

“Isola dei famosi” e l’isola del mattone

I villaggi vacanze dopo il reality

Dietro il reality show di Rai 2, in programma da metà settembre, c’è un megaprogetto turistico per un resort di lusso sulla costa caraibica dell'Honduras. Il 17 agosto è stata posata la prima pietra. A incaricarsi dei lavori è l'italiana Astaldi. La popolazione locale, i garifuna, protesta e denuncia: “Il progetto minaccia la nostra sopravvivenza”. Il Collettivo Italia Centro America lancia una campagna internazionale contro Astaldi.

C’è un concorrente nascosto all edizione 2007 dell’“Isola dei famosi”.È Astaldi, la seconda società di costruzioni in Italia. A luglio ha firmato il contratto per iniziare i lavori del megaprogetto turistico “Laguna de los Micos”. Il complesso verrà realizzato nella Bahia de Tela, sulla costa caraibica dell’Honduras, a pochi chilometri dalle isole dei Cayos Cochinos, dove il 20 settembre inizia la nuova serie del reality show.La regione è abitata dal popolo afro-indigeno dei garifuna, che vive di pesca in comunità lungo la costa e teme l’impatto sociale e ambientale del turismo di massa.Oggi la Laguna de los Micos è un paradiso di mangrovie, una striscia vergine di spiaggia e vegetazione di oltre 3 km. Il progetto nella Bahia de Tela prevede la realizzazione di quattro hotel di lusso, 256 ville, un campo di golf, un club ippico e un centro commerciale -su una superficie complessiva di oltre 300 ettari-. Il tutto verrà realizzato all'interno del Parco nazionale intitolato a Jeanette Kawas (Pnjk) e di una laguna registrata (con il numero 722) nell'elenco delle paludi protette dalla Convezione internazionale di protezione delle paludi (conosciuta come Ramsar). Perciò il riempimento di gran parte della palude per la realizzazione del campo da golf è illegale. Non ci sono state nemmeno le consultazioni con le popolazioni locali, come vorrebbe l'Accordo n. 169 dell'Organizzazione internazionale del lavoro. Astaldi si incaricherà di realizzare la rete di infrastrutture di base, per un importo complessivo di circa 18 milioni di dollari (il budget complessivo del progetto è di circa 200): l'azienda italiana costruirà le strade, le fognature, il sistema elettrico, quello per la raccolta dei rifiuti solidi e per immagazzinare l'acqua potabile.Il 17 agosto scorso il ministero del Turismo ha posto “la prima pietra” del megaprogetto: presto arriveranno i villaggi vacanze, pronti ad attrarre nel Paese un numero sempre maggiore di turisti occidentali (da Milano ogni settimana parte già un volo charter diretto in Honduras, porta i turisti sull'isola di Roátan, attualmente l'unica “Cancún” del Paese). Non è un caso, perciò, se per il secondo anno consecutivo “i famosi” e l'Isola metteranno per tre mesi le spiagge honduregne in vetrina davanti a milioni di telespettatori italiani (lo scorso anno il programma raccolse il 25% di share). Cosa nasconde l'Isola? Nel dicembre 2006 un'inchiesta della rivista Altreconomia ha rivelato che le isolette dei Cayos, sedi del reality, sono in vendita. In più, il format prodotto da Magnolia e trasmesso dalla Rai sconvolge gli equilibri su cui si regge la vita delle popolazioni locali. Lo scorso anno, ad esempio, la gente del Cayo Chachahuate non poté uscire in barca a pescare per tutto il tempo delle riprese.Il Collettivo Italia Centro America (Cica), impegnato al fianco dei garifuna di Ofraneh, l'Organizzazione fraterna dei popli negri dell'Honduras, lancia domani una campagna internazionale contro Astaldi. Sul blog lisolaeilmattone.blogspot.com dossier e una dettagliata lettera di denuncia (in tre lingue: italiano, inglese e spagnolo) da inviare ai rappresentanti dell'azienda in Italia e in Honduras.

Il Collettivo Italia Centro America (Cica) è un collettivo di base, formato da persone che negli ultimi anni hanno lavorato in progetti di cooperazione popolare in diversi Paesi del Centro America. Lavora per monitorare gli interessi del capitale italiano in America Centrale e denunciare le violazioni dei diritti umani nella regione.



Ufficio stampa: Luca Martinelli (349.8686815)

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