sabato 29 novembre 2008

Corriere della Sera

Il direttore di «Ernesto»: così non si recupera credibilità. Calderoni (Liberazione): succubi di un can can deteriore
Da Giannini a Grassi: i comunisti pensino agli operai
ROMA — No, non è che dentro Rifondazione comunista non ci sia chi storce il naso. Chi depreca la partecipazione di Vladimir Luxuria, già deputata del Prc, all'Isola dei famosi. Solo che oggi chi non è d'accordo sta in un canto, ci gira attorno. Claudio Grassi, operaio, sindacalista, titolare della corrente «Essere comunisti», alleata del segretario Ferrero, dicono tutti che dovrebbe essere ostile all'esultanza nel partito per Luxuria. Ma rifiuta proprio di parlare dell'argomento. Fosco Giannini, direttore della rivista L'Ernesto, animatore di «Comunisti uniti», anche lui alleato di Ferrero, alla domanda «cosa pensa di Luxuria?», si ritrae, poi detta: «Siamo di fronte a una grande crisi del capitalismo, crisi che il capitalismo vuole risolvere attraverso un attacco ai lavoratori.
Credo che i comunisti debbano assolutamente recuperare la loro credibilità stando al fianco della classe operaia e dei lavoratori». Chiaro? Classe operaia, non isole dal mare limpido... Fino a lunedì tutto era abbastanza semplice. I seguaci del segretario Ferrero freddi con la scelta di Vladimir. I fedeli di Vendola simpatizzanti di Luxuria, e il giornale di partito, Liberazione, baluardo del tifo. Ma dopo la vittoria dell'ex deputata, ieri Ferrero ha proposto la sua candidatura alle europee, così parlarne male diventa più complicato. Nel bunker di Liberazione ieri sono arrivate sporadiche lettere di protesta e il direttore Sansonetti ne pubblicherà una, dove si torna sullo «scandaloso» premio di 200 mila euro che Vladimir porterà via. Poi c'è Maria Rosa Calderoni, storica redattrice, fondatrice di Rifondazione, che è entrata nella stanza di Sansonetti col giornale in mano: «Ma qui è come se la vittoria di Vladimir fosse la vittoria di tutta la sinistra! E lo paragoniamo a Obama! Piero, ancora c'è scritto "comunista" sulla nostra testata, questo pezzo ci fa perdere copie!». Sansonetti: «Ferrero vuole mettere Luxuria in lista per le Europee».
Maria Rosa non ci voleva credere. Più tardi, dice: «Siamo succubi di un can can mediatico deteriore. Credevo che noi fossimo portatori di altri valori. È come quando scrivemmo che la rivoluzione proletaria passava dal buco del sedere... Mi sento smarrita e sola. E veterocomunista». Sola? «Saranno quattro nel giornale a pensarla come me». Per cercare critici dell'«entusiasmo da Isola » si può andare in provincia. Orfeo Goracci è sindaco di Gubbio da sette anni: «Sapevo che il mio partito giudicava i reality diseducativi. Possono diventare una cosa eccellente se vi partecipa un compagno?». Sconsolato, sardonico: «Tranquilli! Rifondazione supererà la crisi perché Luxuria ha vinto all'Isola dei famosi... ». L'ex senatore Francesco Martone, invece, ricorda ciò che fu sottoposto a Vladimir alla partenza: «Spero che ora, finalmente, si porti alla ribalta il problema dei diritti dei pescatori Garifuna che abitano nell'arcipelago dove si è girata l'Isola e del mega-complesso turistico che l'italiana Astaldi progetta laggiù». Luca Martinelli, del Collettivo Italia-Centro America, aveva chiesto a Luxuria di parlare delle due questioni in tv: «Il mio morale è a terra — dice —: il compagno Luxuria non lo ha fatto».
Andrea Garibaldi 26 novembre 2008

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