non conoscendo il tuo indirizzo, utilizzo quello di "honduras-puchica". Spero mi perdonerai.
domenica 14 dicembre 2008
Una lettera per Luxuria
Carissima Luxuria,
Premetto che questa lettera non vuole essere nemmeno un pò polemica, ma ti stimo e perciò voglio essere sincera con te fino in fondo Stimo di te soprattutto la sensibilità umana. Ed è proprio qui che nasce da parte mia un problema nei tuoi riguardi. Il problema forse l'avrai capito, e ti sarà venuto anche a nausea, però abbi un pò di pazienza con me. Grazie. Da persona colta, intelligente e con una buona esperienza politica, non potevi non sapere, o volutamente ignorare, quale "macchina mostruosa" si nascondesse dietro il format di Magnolia, passato alla Rai. "Macchina mostruosa" non delle telecamere che vi seguivano costantemente o quasi, ma di quella colossale organizzazione che, per realizzare il vostro giocare ai naufraghi (con fame vera, d'accordo), doveva esercitare continuamente violenza sulla popolazione garifuna, indigena, di pescatori, proibendole di pescare per tutta la durata del vostro...." gioco". Le stesse guardiacoste honduregne si sono fatte paladine perchè il vostro "naufragio" non fosse "disturbato". E se non ricordo male ci è "scappato" un morto. Ma nessuno ne ha mai parlato.....Strana la gente! Ma c'è di più. Cara Luxuria, non potevi non sapere che dal 2007 la società costruttrice italiana Ansaldi sta facendo man bassa , violentando con ruspe e simili la costa caraibica che comprende Bahia de Tela e i Coyos Cochinos. Un "magaprogetto turistico " di cui, sai molto bene, beneficeranno soltanto i ricchi, mentre quelle popolazioni vedranno affossare sempre di più la loro miseria. E' l'eterna lotta impari tra potenti e miserabili, che non possono neppure proteggere il loro infimo fazzoletto di terra...... Come definire il tutto? Esiste una sola parola , ed è : sfruttamento. Non ne conosco altre, e credo neppure te. Continuo ad essere sincera e ti dico fino in fondo come la penso, anche se a te non importerà nulla. Secondo me c'era la possibilità di avere notevoli spazi mediatici da parte tua, rifiutando "L' isola" , però, (c'è un però) pubblicizzando attraverso ogni mezzo possibile di comunicazione il motivo "etico" che ti induceva a fare "lo gran rifiuto". Se ne sarebbe parlato molto, forse più di quanto si possa immaginare. E la tua grande sensibilità per l'infelicità umana di ogni tipo non sarebbe stata penalizzata in un angolo. Oppure : partecipare , come hai fatto; vincere, come è successo, ma orientare la tua donazione non all'Unicef, scelta , scusami, abbastanza qualunquista, ma orientarla alla popolazione garifuna in un progetto ideato da te, (qualora non ci fosse) e spiegarlo in due parole. Cosa che ti sarebbe riuscita facile, avendo un buon parlare fluido. La gente avrebbe sentito, ascoltato, e anche in quel gran casino di finale sarebbe rimasto qualcosa. Se ne sarebbe parlato dopo, perchè tu avresti fatto in modo di parlarne ancora. Un titolo di giornale avrebbe potuto essere "Luxuria a favore della popolazione garifuna", oppure "Il cuore honduregno di Luxuria" ecc. ecc. Scherzo un pò. Ma al di là di tutto, sentirti dire : "Offro una parte della mia vincita al popolo garifuna,che ........", a me avrebbe fatto venire la pelle d'oca (non esagero) e , ancora di più, sarebbe stato un sommesso, ma sentitissimo chiedergli scusa per l'inizio di una lunga "via crucis" che , come sempre , è opera delle nostre mani sporche di sangue. Con viva simpatia. silvana capurso
sabato 29 novembre 2008
Corriere della Sera
Il direttore di «Ernesto»: così non si recupera credibilità. Calderoni (Liberazione): succubi di un can can deteriore
Da Giannini a Grassi: i comunisti pensino agli operai
ROMA — No, non è che dentro Rifondazione comunista non ci sia chi storce il naso. Chi depreca la partecipazione di Vladimir Luxuria, già deputata del Prc, all'Isola dei famosi. Solo che oggi chi non è d'accordo sta in un canto, ci gira attorno. Claudio Grassi, operaio, sindacalista, titolare della corrente «Essere comunisti», alleata del segretario Ferrero, dicono tutti che dovrebbe essere ostile all'esultanza nel partito per Luxuria. Ma rifiuta proprio di parlare dell'argomento. Fosco Giannini, direttore della rivista L'Ernesto, animatore di «Comunisti uniti», anche lui alleato di Ferrero, alla domanda «cosa pensa di Luxuria?», si ritrae, poi detta: «Siamo di fronte a una grande crisi del capitalismo, crisi che il capitalismo vuole risolvere attraverso un attacco ai lavoratori.
Credo che i comunisti debbano assolutamente recuperare la loro credibilità stando al fianco della classe operaia e dei lavoratori». Chiaro? Classe operaia, non isole dal mare limpido... Fino a lunedì tutto era abbastanza semplice. I seguaci del segretario Ferrero freddi con la scelta di Vladimir. I fedeli di Vendola simpatizzanti di Luxuria, e il giornale di partito, Liberazione, baluardo del tifo. Ma dopo la vittoria dell'ex deputata, ieri Ferrero ha proposto la sua candidatura alle europee, così parlarne male diventa più complicato. Nel bunker di Liberazione ieri sono arrivate sporadiche lettere di protesta e il direttore Sansonetti ne pubblicherà una, dove si torna sullo «scandaloso» premio di 200 mila euro che Vladimir porterà via. Poi c'è Maria Rosa Calderoni, storica redattrice, fondatrice di Rifondazione, che è entrata nella stanza di Sansonetti col giornale in mano: «Ma qui è come se la vittoria di Vladimir fosse la vittoria di tutta la sinistra! E lo paragoniamo a Obama! Piero, ancora c'è scritto "comunista" sulla nostra testata, questo pezzo ci fa perdere copie!». Sansonetti: «Ferrero vuole mettere Luxuria in lista per le Europee».
Maria Rosa non ci voleva credere. Più tardi, dice: «Siamo succubi di un can can mediatico deteriore. Credevo che noi fossimo portatori di altri valori. È come quando scrivemmo che la rivoluzione proletaria passava dal buco del sedere... Mi sento smarrita e sola. E veterocomunista». Sola? «Saranno quattro nel giornale a pensarla come me». Per cercare critici dell'«entusiasmo da Isola » si può andare in provincia. Orfeo Goracci è sindaco di Gubbio da sette anni: «Sapevo che il mio partito giudicava i reality diseducativi. Possono diventare una cosa eccellente se vi partecipa un compagno?». Sconsolato, sardonico: «Tranquilli! Rifondazione supererà la crisi perché Luxuria ha vinto all'Isola dei famosi... ». L'ex senatore Francesco Martone, invece, ricorda ciò che fu sottoposto a Vladimir alla partenza: «Spero che ora, finalmente, si porti alla ribalta il problema dei diritti dei pescatori Garifuna che abitano nell'arcipelago dove si è girata l'Isola e del mega-complesso turistico che l'italiana Astaldi progetta laggiù». Luca Martinelli, del Collettivo Italia-Centro America, aveva chiesto a Luxuria di parlare delle due questioni in tv: «Il mio morale è a terra — dice —: il compagno Luxuria non lo ha fatto».
Andrea Garibaldi 26 novembre 2008
Da Giannini a Grassi: i comunisti pensino agli operai
ROMA — No, non è che dentro Rifondazione comunista non ci sia chi storce il naso. Chi depreca la partecipazione di Vladimir Luxuria, già deputata del Prc, all'Isola dei famosi. Solo che oggi chi non è d'accordo sta in un canto, ci gira attorno. Claudio Grassi, operaio, sindacalista, titolare della corrente «Essere comunisti», alleata del segretario Ferrero, dicono tutti che dovrebbe essere ostile all'esultanza nel partito per Luxuria. Ma rifiuta proprio di parlare dell'argomento. Fosco Giannini, direttore della rivista L'Ernesto, animatore di «Comunisti uniti», anche lui alleato di Ferrero, alla domanda «cosa pensa di Luxuria?», si ritrae, poi detta: «Siamo di fronte a una grande crisi del capitalismo, crisi che il capitalismo vuole risolvere attraverso un attacco ai lavoratori.
Credo che i comunisti debbano assolutamente recuperare la loro credibilità stando al fianco della classe operaia e dei lavoratori». Chiaro? Classe operaia, non isole dal mare limpido... Fino a lunedì tutto era abbastanza semplice. I seguaci del segretario Ferrero freddi con la scelta di Vladimir. I fedeli di Vendola simpatizzanti di Luxuria, e il giornale di partito, Liberazione, baluardo del tifo. Ma dopo la vittoria dell'ex deputata, ieri Ferrero ha proposto la sua candidatura alle europee, così parlarne male diventa più complicato. Nel bunker di Liberazione ieri sono arrivate sporadiche lettere di protesta e il direttore Sansonetti ne pubblicherà una, dove si torna sullo «scandaloso» premio di 200 mila euro che Vladimir porterà via. Poi c'è Maria Rosa Calderoni, storica redattrice, fondatrice di Rifondazione, che è entrata nella stanza di Sansonetti col giornale in mano: «Ma qui è come se la vittoria di Vladimir fosse la vittoria di tutta la sinistra! E lo paragoniamo a Obama! Piero, ancora c'è scritto "comunista" sulla nostra testata, questo pezzo ci fa perdere copie!». Sansonetti: «Ferrero vuole mettere Luxuria in lista per le Europee».
Maria Rosa non ci voleva credere. Più tardi, dice: «Siamo succubi di un can can mediatico deteriore. Credevo che noi fossimo portatori di altri valori. È come quando scrivemmo che la rivoluzione proletaria passava dal buco del sedere... Mi sento smarrita e sola. E veterocomunista». Sola? «Saranno quattro nel giornale a pensarla come me». Per cercare critici dell'«entusiasmo da Isola » si può andare in provincia. Orfeo Goracci è sindaco di Gubbio da sette anni: «Sapevo che il mio partito giudicava i reality diseducativi. Possono diventare una cosa eccellente se vi partecipa un compagno?». Sconsolato, sardonico: «Tranquilli! Rifondazione supererà la crisi perché Luxuria ha vinto all'Isola dei famosi... ». L'ex senatore Francesco Martone, invece, ricorda ciò che fu sottoposto a Vladimir alla partenza: «Spero che ora, finalmente, si porti alla ribalta il problema dei diritti dei pescatori Garifuna che abitano nell'arcipelago dove si è girata l'Isola e del mega-complesso turistico che l'italiana Astaldi progetta laggiù». Luca Martinelli, del Collettivo Italia-Centro America, aveva chiesto a Luxuria di parlare delle due questioni in tv: «Il mio morale è a terra — dice —: il compagno Luxuria non lo ha fatto».
Andrea Garibaldi 26 novembre 2008
Lettera a Liberazione
“Forza Vladimir, hai vinto tu”. Davvero? Ne siamo sicuri? Le parole con cui Angela Azzaro celebra la “vittoria” di Luxuria all'Isola dei famosi mi fanno vergognare. Secondo la giornalista di Liberazione, Luxuria “ha spiegato a milioni e milioni di italiani che la realtà è diversa e che anche questa realtà deve godere degli stessi diritti della presunta maggioranza”. E, perciò, dovremmo ringraziare “anche a Simona Ventura, che con Vladimir ha tirato su gli ascolti (è l'edizione più vista dell'Isola) ma anche il nostro morale”.
Il mio morale, purtroppo, è a terra: dopo le lettere del nostro Collettivo Italia-Centro America, Luxuria aveva promesso di portare sull'isola e in televisione il tema dei diritti indigeni delle popolazioni garifuna -quelle che vivono nell'arcipelago dei Cayos Cochinos, che non è disabitato né uno scoglio sperduto in mezzo al mare-. Non lo ha fatto, il “compagno” Luxuria, ma non ne avevo dubbi: non ci ha voluto mostrare il suo contratto, le clausole che aveva firmato con la Magnolia di Giorgio Gori.
Magnolia, la società produttrice del format; la società a cui la televisione di Stato, la Rai, dà ogni anno soldi dei cittadini per permetterci di vedere questa “stronzata” in televisione.
Soldi che gravano sul bilancio pubblico. Quanto paga, ogni cittadino italiano, per permettere la trasmissione dell'Isola dei famosi? Ce lo dicano gli ex deputati ed ex senatori di Rifondazione.
E allora un invito: il prossimo anno non pagate il canone Rai. Boicottiamo una televisione di Stato che scende allo stesso livello delle televisioni private del presidente del Consiglio, complice -negli ultimi quindici anni- di una deriva consumista che ha messo in ginocchio il Paese e le coscienze degli italiani.
Mi stupisce, di fronte a tutto questo, che Rifondazione comunista stia zitta, anzi celebri la vittoria di “una di noi” all'Isola.
Soprattutto, però, mi spiace che la Azzaro -e Liberazione- celebrino la vittoria di Luxuria come una vittoria dei “diritti”. Perché la parola diritti si declina, appunto, al plurale, e non può limitarsi a considerare che con Vladimir “si rompe il tabù dell'eterosessualità a tutti i costi”.
Ai lettori di Liberazione, elettori di Rifondazione e di certo sensibili al tema dei diritti umani a tutto tondo, mi piace ricordare solo un paio di episodi accaduti nella zona dei Cayos Cochinos e nella Bahia de Tela. Notizie, purtroppo, che non hanno trovato spazio tra le pieghe della televisione di Stato.
Il 24 settembre 2008 è stato assassinato il pescatore garifuna di Triunfo de la Cruz Guillermo Norales. L'omicidio è firmato da soldati della Marina honduregna della città de La Ceiba, che pattugliavano le acque nei pressi del Refugio de Vida Silvestre de Cuero y Salado. Si perché in Honduras, come in tutto il Sud del mondo, quando si crea un'area protetta, impedendo la pesca, ciò avviene per permettere uno sviluppo turistico “per gli occidentali” (nel caso della Bahia de Tela il progetto si chiama “Los Mycos Beach and Resosrt Centre”), togliendo di mezzo gli abitanti originari del luogo.
Lunedì 13 ottobre, invece, un incontro con la Marina honduregna di stanza nell'arciplego dei Cayo Cochinos (quello dell'Isola) è toccato invece a Joel García e Minor López. I due pescatori garifuna sono stati bloccati nei pressi del Cayo Bulaños, minacciati di morte, privati del loro cayuco (l'imbarcazione tradizionale dei garifuna), e gettati in mare. Gli effettivi della Marina si sono poi ritirati, portando con loro il cayuco, unica fonte di sostentamento per le famiglie garifuna dei Cayos Cochinos, verso la base di Cayo Mayor.
Eccolo, il mare “aperto” dell'Isola dei famosi.
Luca Martinelli
Il mio morale, purtroppo, è a terra: dopo le lettere del nostro Collettivo Italia-Centro America, Luxuria aveva promesso di portare sull'isola e in televisione il tema dei diritti indigeni delle popolazioni garifuna -quelle che vivono nell'arcipelago dei Cayos Cochinos, che non è disabitato né uno scoglio sperduto in mezzo al mare-. Non lo ha fatto, il “compagno” Luxuria, ma non ne avevo dubbi: non ci ha voluto mostrare il suo contratto, le clausole che aveva firmato con la Magnolia di Giorgio Gori.
Magnolia, la società produttrice del format; la società a cui la televisione di Stato, la Rai, dà ogni anno soldi dei cittadini per permetterci di vedere questa “stronzata” in televisione.
Soldi che gravano sul bilancio pubblico. Quanto paga, ogni cittadino italiano, per permettere la trasmissione dell'Isola dei famosi? Ce lo dicano gli ex deputati ed ex senatori di Rifondazione.
E allora un invito: il prossimo anno non pagate il canone Rai. Boicottiamo una televisione di Stato che scende allo stesso livello delle televisioni private del presidente del Consiglio, complice -negli ultimi quindici anni- di una deriva consumista che ha messo in ginocchio il Paese e le coscienze degli italiani.
Mi stupisce, di fronte a tutto questo, che Rifondazione comunista stia zitta, anzi celebri la vittoria di “una di noi” all'Isola.
Soprattutto, però, mi spiace che la Azzaro -e Liberazione- celebrino la vittoria di Luxuria come una vittoria dei “diritti”. Perché la parola diritti si declina, appunto, al plurale, e non può limitarsi a considerare che con Vladimir “si rompe il tabù dell'eterosessualità a tutti i costi”.
Ai lettori di Liberazione, elettori di Rifondazione e di certo sensibili al tema dei diritti umani a tutto tondo, mi piace ricordare solo un paio di episodi accaduti nella zona dei Cayos Cochinos e nella Bahia de Tela. Notizie, purtroppo, che non hanno trovato spazio tra le pieghe della televisione di Stato.
Il 24 settembre 2008 è stato assassinato il pescatore garifuna di Triunfo de la Cruz Guillermo Norales. L'omicidio è firmato da soldati della Marina honduregna della città de La Ceiba, che pattugliavano le acque nei pressi del Refugio de Vida Silvestre de Cuero y Salado. Si perché in Honduras, come in tutto il Sud del mondo, quando si crea un'area protetta, impedendo la pesca, ciò avviene per permettere uno sviluppo turistico “per gli occidentali” (nel caso della Bahia de Tela il progetto si chiama “Los Mycos Beach and Resosrt Centre”), togliendo di mezzo gli abitanti originari del luogo.
Lunedì 13 ottobre, invece, un incontro con la Marina honduregna di stanza nell'arciplego dei Cayo Cochinos (quello dell'Isola) è toccato invece a Joel García e Minor López. I due pescatori garifuna sono stati bloccati nei pressi del Cayo Bulaños, minacciati di morte, privati del loro cayuco (l'imbarcazione tradizionale dei garifuna), e gettati in mare. Gli effettivi della Marina si sono poi ritirati, portando con loro il cayuco, unica fonte di sostentamento per le famiglie garifuna dei Cayos Cochinos, verso la base di Cayo Mayor.
Eccolo, il mare “aperto” dell'Isola dei famosi.
Luca Martinelli
sul Corriere della Sera
«Forza Vladimir»: i compagni-fan votano a «Liberazione»
http://www.corriere.it/spettacoli/08_novembre_25/vladimir_compagni_liberazione_a1adff30-bab9-11dd-a4c5-00144f02aabc.shtml
http://www.corriere.it/spettacoli/08_novembre_25/vladimir_compagni_liberazione_a1adff30-bab9-11dd-a4c5-00144f02aabc.shtml
lunedì 4 agosto 2008
Vladimir Luxuria sull'Isola dei famosi (2)
La seconda lettera inviata dal Collettivo Italia Centro America (www.puchica.org) a Vladimir Luxuria.
Cara Vladimir,abbiamo letto con attenziona la tua risposta alla nostra lettera aperta inviata a "Liberazione". Abbiamo letto con attenzione anche gli altri interventi di oggi su Repubblicae corriere.it.A questo punto, ti consigliamo di leggere con attenzione:1) il dossier si chiama "Bahia de Tela e l'Isola dei famosi", pubblicato sul sito http://www.puchica.org, per approfondire la situazione del popolo garifuna, le problematiche che vivono le comunità di pescatori lungo la Bahia de Tela e i Cayos Cochinos;2) l'articolo "L'isola dei furbi" pubblicato nel dicembre2006 dalla rivista Altreconomia (http://www.altreconomia.it), sul legame tra gli interessi economici (leggi: sviluppo turistico) nell'area, i poteri forti del Paese e il realitya cui parteciperai.Dopo aver fatto questo, t'invitiamo a:3) visitare con noi, prima di iniziare la tua avventura di "naufraga", come vi chiamano, la zona della Bahia de Tela, conoscere le storie dei militanti di Ofraneh, vedere davicino le ruspe di Astaldi al lavoro per la costruzione del mega-complesso turistico "Los Mycos Beach & Resort", dove "democraticamente" troverà spazio anche la ricostruzionedi un villaggio tradizionale garifuna, ad uso e consumo dei turisti e a due passi dal campo da golf.Per ultimo, se è vero, come scrivi su "Liberazione", che con la tua partecipazione al reality vuoi "creare occasioni per parlare anche di questi temi (i garifuna, ndr) e di unturismo socialmente equo ed ecosostenibile", ti chiediamo di inviarci copia del contratto firmato con Giorgio Gori e la sua Magnolia (perché non crediamo che sia Simona Ventura a dettar legge), la società che realizza il format e lo vende alla Rai: vorremmo leggere ilcontratto, epurato ovviamente del dato relativo al compenso pattuito per la tua partecipazione, per leggere che sì, effettivamente, Vladimir Luxuria partecipa al formatdell'Isola dei famosi ma ha carta bianca, potrà parlare liberamente di ciò che vuole.E, per restare in tema di tute mimetiche e servizio militare, ti vogliamo ricordare che a inizio ottobre (dal 3 al 6), a La Esperanza, Intibucà, a poche centinaia di chilometri dagli isolotti dei Cayos Cochinos si svolgerà il secondo Forum emisferico contro la militarizzazione, promosso da organizzazioni sociali e indigene di tutto l'America latina. Nel caso tu fossi eliminata nelle prime settimana del gioco, magari potresti passare, per conoscere più da vicino i problemi di un Paese che altrimenti rimarrà per te, come per milioni di persone che guardano il reality in tv, soltanto una bella cartolina, quella dellaprossima Cancùn o Acapulco o Santo Domingo.
Collettivo Italia Centro America
Vladimir Luxuria sull'Isola dei famosi (1)
La lettera del Collettivo Italia Centro America pubblicata da Liberazione il 26 luglio 2008 e la risposta di Vladimir Luxuria. Cara Vladimir, vai sull'Isola e dimentichi i nativi
Cari amici di "Liberazione", cari amici di Rifondazione, siamo profondamente indignati per la decisione dell'onorevole Vladimir Luxuria, eletta alla Camera per Rifondazione Comunista, di partecipare al reality show L'isola dei famosi . Ci indigna ancora di più leggere le parole (e la leggerezza) con cui Luxuria ha motivato la sua scelta in un'intervista al Corriere della Sera e in un intervento sulle colonne di Liberazione : «Ho pensato al telefonino spento, al mare, alla spiaggia, nessun rumore di automobili. Mi sono detta: perché no? Sarà come essere arruolata per il servizio di leva. Io non l'ho fatto perché sono pacifista e poi mi fanno orrore le armi, le tute mimetiche, il grigio-verde, gli elmetti. Per me andare sull'isola sarà come fare il militare». Cara Vladimir, su quelle spiagge dell'Honduras vedrai senz'altro veri militari in tute mimetiche: sono quelli dell'esercito honduregno che per proteggere te e i tuoi compagni di avventura impediranno, come già fatto negli anni precedenti, alla popolazione locale, pescatori indigeni afrodiscendenti, i garifuna, di accedere al loro mare. Il mare in cui pescano quanto necessario per sopravvivere. Ci spiace che tu non abbia speso una parola per le popolazioni locali, una minoranza i cui diritti, prima tra tutti quello alla sopravvivenza, sono minacciati da questo reality. Ci spiace che ti spenda a favore di una lobby di grande imprese, quelle che stanno costruendo mega-villaggi vacanze nella zona della Bahia de Tela, nei pressi di quei meravigliosi Cayos Cochinos che saranno sede della vostra Isola dei famosi : tra queste c'è l'italiana Astaldi, ed è per questo che lo scorso anno nel nostro Paese si è sviluppata una campagna contro l' Isola dei famosi - lisolaeilmattone.blogspot.com. Sì, perché la trasmissione non è altro che un mega spot per quelle spiagge, dove presto potranno andare in vacanza, in villaggi italiani, benestanti cittadini italiani incuranti di calpestare i diritti di chi in quelle terre vive da circa duecento anni. Per finire, ci spiace che tu - deputata di Rifondazione Comunista- non abbia partecipato negli anni scorsi a nessuna delle iniziative che il Collettivo Italia Centro America (www.puchica.org) ha organizzato per far luce sulla vicenda delle popolazioni garifuna e le ombre dell' Isola dei famosi . Soprattutto, ci spiace che tu abbia perso la conferenza stampa con il garifuna Alfredo Lopez, della Organizacion Fraternal de los Pueblos Negros de Honduras, organizzata al Senato insieme con i senatori di Rifondazione Comunista Francesco Martone e José Luis Del Rojo e al responsabile Esteri del Prc, Fabio Amato. Forse avresti preso un'altra decisione, forse l'avresti ponderata meglio.
Luca Martinelli, Federica Rogantin, Thomas Viehweider per il Collettivo Italia Centro America
Care compagne e compagni del Collettivo Italia Centro America, conosco anche io, forse non quanto voi, i problemi delle popolazioni indigene e delle terre confiscate per costruirci grandi alberghi o centri commerciali. E' vero, non sono stata alla conferenza da voi citata. Ma non pretendo che voi sappiate che ho partecipato a Città del Messico da parlamentare a un congresso su questi temi con la presenza di campesinos e del sub comandante Marcos. La mia partecipazione al reality non significherà per me promuovere il mattone, anzi voglio creare occasioni per parlare anche di questi temi e di un turismo socialmente equo ed ecosostenibile, soprattutto per le popolazioni garifuna. Le vostre riflessioni vanno un po' oltre la mia partecipazione al reality e giungono a conclusioni troppo affrettate. Resto comunque a vostra disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.
Vladymir Luxuria
Fotorreportaje: Resistencia Garífuna contra del Mega-Turismo en la Bahía de Tela
Compañeras y Compañeros,
Reciban saludos cordiales. En esta ocasión el fotorreportaje documenta la impresionante y digna resistencia llevada a cabo por comunidades Garífuna en la costa caribeña de Honduras. La lucha nace a raíz de un mega proyecto turístico que propone despojarles de sus tierras ancestrales y destruir gran parte del humedal y reserva nacional Laguna de los Micos. Para ver y leer el fotorreportaje, favor de seguir el enlace:
Reciban saludos cordiales. En esta ocasión el fotorreportaje documenta la impresionante y digna resistencia llevada a cabo por comunidades Garífuna en la costa caribeña de Honduras. La lucha nace a raíz de un mega proyecto turístico que propone despojarles de sus tierras ancestrales y destruir gran parte del humedal y reserva nacional Laguna de los Micos. Para ver y leer el fotorreportaje, favor de seguir el enlace:
venerdì 21 marzo 2008
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